In un articolo di alcuni mesi fa (http://atrium.altervista.org/le-correnti-parte-litalia-dimenticata/) abbiamo già parlato di come l’Europa si sia dimenticata di buona parte dei suoi antenati, lasciando spazio esclusivamente ai Greci e ai Romani. Per approfondire l’argomento, oggi ho deciso di trattare delle origini dei Piemontesi.
Quanti Piemontesi, al giorno d’oggi, sono sicuri di discendere dai Romani? In quanti sono convinti che la meravigliosa città di Torino sia stata fondata da questi ultimi? “Si chiama Torino perché deriva dal nome romano Augusta Taurinorum” è l’affermazione pronunciata da tutti con la boriosa sicurezza di chi, in realtà, non conosce le proprie origini.
Ebbene, non si può negare il forte impatto culturale, linguistico e socio-politico dei Romani in terra piemontese, ma non si può neanche dimenticare che erano loro stessi a chiamare questa terra “Gallia Cisalpina”.
Innanzitutto sfatiamo il mito della Torino fondata dai Romani: la città è stata fondata sul Po, l’antico Padus, dalla tribù celto-ligure dei Taurini (“Taurinorum” significa proprio “dei Taurini”, per cui l’origine non romana della città è attestata proprio nel suo nome latino).
Forse un po’ troppo schematicamente, si è soliti porre i Celti a Nord del Po e i Liguri a Sud: l’unione di queste due popolazioni, nate rispettivamente nell’Età del bronzo e nel Neolitico, è attestata all’Età del ferro e diede origine a tribù miste ma con culture non troppo dissimili; di queste, i Taurini erano indubbiamente la più importante, e si potrebbe dunque pensare che la città di Torino sia stata fondata per creare un collegamento e un’alleanza tra i due popoli, già da molto tempo destinati a unirsi.
Mentre i Celti sono ai più conosciuti almeno grazie all’aiuto di stereotipi insensati, la conoscenza comune delle popolazioni antiche è quasi per nulla impuntata sui Liguri.
Chi erano costoro? Nonostante il nome, il loro areale di diffusione era ben più ampio rispetto alla Liguria: essi si estendevano infatti dalla Lombardia (i Camuni, artefici del simbolo oggi presente sulla bandiera lombarda, altri non erano che Liguri) al Piemonte sub-fluviale e alla Liguria, fino a oltre le Alpi e la Gallia Narbonense. La presenza ligure dalla Lombardia ai Pirenei è il motivo per cui oggi vediamo molti individui dai tratti mediterranei (carnagione scura od olivastra, costituzione magra e longilinea, capelli ricci neri o castani e soprattutto prognatismo) nelle zone in cui erano diffusi: non è raro trovare Piemontesi o Lombardi somiglianti a Italiani meridionali, e il motivo è proprio l’origine ligure. Non va infatti dimenticato che tale popolazione giunse nel Neolitico (circa 10mila anni fa) dal Medio Oriente e dal Caucaso, portando con sé l’agricoltura e l’allevamento: questi cosiddetti “ENL” (Early Neolithic Farmers) arrivarono fino alle isole britanniche, motivo per cui non è difficile neanche trovare inglesi con tratti mediterranei. I Liguri, dunque, erano affini agli Etruschi (geneticamente più che culturalmente) e gli attuali Piemontesi hanno nel loro DNA una buona parte di sangue ligure, oltre che celtico.
Con la romanizzazione, gli antichi Piemontesi non videro soppiantata la loro origine celtica e ligure, come invece avvenne in Gallia transalpina, ove oggi l’impronta genetica romana è a dir poco evidente; tuttavia non furono pochi i Romani che scelsero di mescolarsi con gli autoctoni. Come in ogni regione, però, preferirono esercitare un’autorità soprattutto politica ed economica, senza intervenire eccessivamente sul piano sociale.
Con la disgregazione dell’impero e le invasioni barbariche, quelli che erano i Celto-Liguri si videro invasi da una moltitudine di gruppi germanici, prevalentemente Longobardi, di cui molti Piemontesi oggi attestano una parziale origine, soprattutto nei cognomi (Longobardi, Gastaldo, Castaldo, Rinaldo, Braida, Prandi, Guidi…). I Longobardi influirono pesantemente sull’ormai disgregato assetto sociale precedente, celto-ligure o romano che fosse, e fondarono o ampliarono molti insediamenti tra cui la città di Bra (in cui il cognome Braida è attestato in gran parte dei cittadini) e Racconigi.
Grazie per le informazioni.. Esaustive e fonte di altre curiosità.. Grazie ancora
Grazie! Finalmente un articolo chiaro, che spieghi a quella masnada di ‘gnurant che esistono anche piemontesi scuri, ovviamente si scherza, ma aggiungo se non ricordo male nella provincia di Cuneo al tempo dei romani fu fondato un insediamento per ospitare una parte del popolo Sarmato che si assoggettò ai romani, questi Sarmati di cultura indoeuropea erano però come i i Taurini Celto-Liguri, non etnicamente puri come ad esempio gli Sciiti a loro affini (culturalmente parlando) e presentavano caratteristiche Nordiche come caratteristiche piu scure e mediterranee tipiche dei popoli Turanici loro vicini nelle loro terre di provenienza, quindi taluni spiegavano le caratteristiche di alcuni piemontesi etnici della zona con questa discendenza che si aggiungeva alla gia presente discendenza ligure/neolitica.
Questo lessi su alcuni libri sulla storia etnica della mia terra, non sono uno storico ma lascio volentieri la parola a chi può confermare o correggere quanto da me scritto.
Vi lascio anche il link di un sito dove se ne accenna:
http://lastoriadellestorie.blogspot.com/2013/07/toponimi-bastardi.html